Work-Life Balance: verità o finzione?

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Introduzione e definizione

Il concetto di work-life balance si riferisce alla capacità di bilanciare le esigenze del lavoro con quelle della vita privata, al fine di mantenere una salute mentale e fisica ottimale. Questo equilibrio è essenziale per prevenire il burnout e migliorare la qualità della vita complessiva. Secondo Kalliath e Brough, il work-life balance è “l’adeguato bilanciamento tra il ruolo lavorativo e i ruoli della vita privata, che consente agli individui di soddisfare le esigenze di entrambi”.

Teorie Fondamentali sul Work-Life Balance

  1. Compensation Theory (Edward & Rothbard)
    La teoria della compensazione di Edward e Rothbard suggerisce che le persone compensano le insoddisfazioni di un’area della loro vita (ad esempio, il lavoro) aumentando il coinvolgimento in un’altra area (ad esempio, la vita familiare). Questa teoria implica che un disequilibrio in un settore può essere mitigato da un maggior investimento in un altro, migliorando così il benessere generale. Posso citare qualche caso personale che ho incontrato in ambienti di lavoro frustranti. Persone che investivano tutta la loro energia in attività extra lavorative para professionali quali ad esempio la scrittura o la musica.
  1. Resource Drain Theory (Edward & Rothbard)
    Secondo la Resource Drain Theory, le risorse, come il tempo e l’energia, sono limitate e l’investimento eccessivo in un’area (lavoro o vita privata) può drenare risorse dall’altra, causando stress e insoddisfazione. Questa teoria mette in luce l’importanza di una distribuzione equilibrata delle risorse per mantenere un benessere ottimale. In ambienti molto esigenti con stili di management autoritari alcune persone che ho incontrato arrivavano ad essere completamente passive e prive di energia sul lavoro con ripercussioni molto importanti anche sulla vita privata. Spesso i loro manager pensavano di rivitalizzarle con dei percorsi di coaching sbagliando due volte: applicando una gestione dei carichi di lavoro eccessiva e uno stile di leadership inadatto e pensando che il coaching sia una specie di medicina per rivitalizzare le persone esaurite e con basse prestazioni.
  1. Spillover Theory (Staines 1980)
    La teoria del spillover proposta da Staines afferma che le esperienze in un’area della vita possono influenzare altre aree. Ad esempio, lo stress lavorativo può spillover (trasferirsi) nella vita familiare, causando problemi relazionali e viceversa. Questo modello evidenzia come le emozioni e le esperienze siano interconnesse tra lavoro e vita privata.
  1. Congruence Theory (Morris & Madsen)
    La Congruence Theory di Morris e Madsen sostiene che il benessere è maggiore quando c’è una congruenza tra i valori e le aspettative delle persone nel lavoro e nella vita privata. Quando i ruoli e le aspettative sono allineati, gli individui sperimentano meno stress e una maggiore soddisfazione complessiva.

Impatti sulla salute e statistiche

Il mancato equilibrio tra lavoro e vita privata può avere conseguenze gravi sulla salute. Ad esempio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riportato che lo stress lavorativo è un fattore di rischio significativo per le malattie cardiovascolari. Studi indicano che i lavoratori stressati hanno un rischio maggiore del 40% di sviluppare malattie cardiache rispetto a quelli con un buon work-life balance.

Secondo una ricerca della European Agency for Safety and Health at Work, circa il 50-60% di tutte le giornate lavorative perse sono attribuibili allo stress legato al lavoro. Inoltre, uno studio della Harvard Business Review ha rilevato che lo stress lavorativo costa alle imprese statunitensi oltre 190 miliardi di dollari all’anno in spese sanitarie.

Perché le imprese dovrebbero promuovere il work-life balance?

Nonostante la consapevolezza crescente sui benefici del work-life balance, molte imprese continuano a trattare i loro dipendenti come risorse da sfruttare, ignorando l’importanza di un equilibrio tra vita lavorativa e privata. Questo secondo la mia esperienza accade in molte imprese di media dimensione a impronta imprenditoriale. L’imprenditore spesso pretende dai propri collaboratori lo stesso impegno che in prima persona profonde nel lavoro.

Anche molte multinazionali in settori competitivi tendono ad eccedere nella richiesta di impegno a molte dello loro persone, soprattutto a coloro che hanno delle prospettive di carriera.

Tuttavia, le aziende che promuovono un buon work-life balance tendono a vedere miglioramenti nelle prestazioni, nella soddisfazione dei dipendenti e nella riduzione dei tassi di turnover.

Esempi di aziende che promuovono il work-life balance

Ci sono diverse aziende che hanno implementato politiche efficaci per il work-life balance. Ad esempio, Google e Microsoft offrono ai loro dipendenti orari di lavoro flessibili, con la possibilità di lavorare da casa. Inoltre, queste aziende offrono ai dipendenti una vasta gamma di servizi gratuiti, quali palestre, asili e assistenza sanitaria, per migliorare il benessere dei dipendenti.

Un altro esempio è Patagonia, che ha una politica di “prima la famiglia “, offrendo orari flessibili e congedi parentali estesi. L’azienda incoraggia anche i dipendenti a prendersi tempo libero per attività ricreative, essendo convinti i propri manager che ciò aumenti la produttività e la creatività.

Conclusione

Il work-life balance è un elemento cruciale per il benessere dei dipendenti e il successo a lungo termine delle imprese. Sebbene molte aziende riconoscano i benefici di un equilibrio tra lavoro e vita privata, la realtà è che poche lo implementano efficacemente. È essenziale che le imprese comprendano l’importanza di trattare i loro dipendenti come esseri umani completi, con bisogni e aspirazioni al di fuori del lavoro, per promuovere una cultura del benessere e della produttività sostenibile.