Kevin Spacey in House of Cards, Meryl Streep in Il diavolo veste Prada, Henry fonda in La parola ai giurati, Daniel Day Lewis in Abraham Lincoln (che gli è valso il terzo oscar), sono solo qualche esempio di grandi leader interpretati da grandi attori formati attraverso il metodo dell’Actors Studio.
Come si arriva ad interpretare personaggi cosi forti, trascinanti sicuri di sé? Il Metodo da sempre consegna all’attore degli strumenti validi su cui costruire la propria carriera, la propria e personale leadership. Strumenti che consentono, a partire dalla consapevolezza di chi siamo e non di chi vorremmo essere, di riconoscere l’origine dei nostri ostacoli e trasformarli in risorse.
“Non esiste uomo sulla terra che possa sbarrare la strada a qualcuno che è totalmente convinto che le sue azioni siano giuste” (Giovanna D’arco).
Nella vita come nell’arte, per essere credibili, bisogna innanzitutto credere, e per ottenere una credibilità scenica l’attore si affida a degli esercizi fisici e sensoriali. Il lavoro sul corpo, il linguaggio non verbale, deve comunicare con precisione le sensazioni interiori attraverso la fusione di corpo-pensiero-azione. L’espressione emotiva, diventa quindi, attraverso una tecnica, espressione cognitiva, assertiva.
Selezionando gli esercizi che un attore ha a disposizione tra i tanti sviluppati da Lee Strasberg, si offrirà un’esperienza utile e affascinante anche a persone che non devono calcare le scene, ma devono ampliare il loro bagaglio di strumenti personali per favorire qualsiasi lavoro o impresa vogliano intraprendere.
Un workshop che utilizza il metodo dei più grandi attori è l’opportunità che permette ai partecipanti di sfruttare le logiche della leadership, la comunicazione multidirezionale attraverso il gioco e la condivisione al fine di ottenere il massimo in termini di resa.
Attraverso quali motivazioni agisco per ottenere un cambiamento sull’ambiente circostante? Kevin Spacey, durante una sessione all’Actors Studio lo spiega ai suoi uditori:
“L’unico premio che conta è quello che sentiamo noi, ciò che vogliamo raggiungere. Essere ambiziosi o desiderare di avere successo non è abbastanza. Capire quello che vogliamo e perché lo facciamo, dedicarne ogni respiro del nostro corpo per ottenerlo è fondamentale per sviluppare le nostre capacità di dare, condividere, coinvolgere gli altri. Così non c’è niente che tu non possa raggiungere”.