Quante volte vostra figlia o vostro figlio vi ha fatto questa domanda? Rispondere è sempre più difficile. A leggere i bigliettini da visita, è complicatissimo per un bambino capire cosa fa un Project Analyst, o un HR Business Partner (a dire il vero è difficile anche per un adulto).
Mi è capitato anche di peggio: “Che cosa fa la tua azienda?”. A quel tempo lavoravo in Microsoft…
Capire che cosa fa l’azienda ai giorni nostri è praticamente impossibile per un ragazzino. Che cosa fa Google? Che cosa fa Amazon? Ma anche molto più semplicemente, che cosa fanno Enel, Eni, Unicredit…?
Questa è stata la sfida che abbiamo recentemente affrontato per soddisfare l’esigenza di un nostro grande e importante cliente. La sfida – che all’inizio nulla centrava con “Che cosa fa la tua azienda papà?” – era di gestire in 140 minuti un’esperienza di active learning per circa 200 persone sui temi del team working e della trasformazione digitale.
Per un simile lavoro abbiamo dapprima fatto un elenco di cose assolutamente da evitare oggi:
- effetto ridicolo con rischio di pubblicazione sui social (vedessi recente figuraccia di banche);
- effetto “dilettanti allo sbaraglio”;
- effetto cose da ricchi inutili (inutili le cose, non i ricchi) quali ad esempio barche a vela, guida sicura ecc.;
- effetto “lo abbiamo già fatto mille volte!”;
- effetto, “dov’è il digitale”?
Ebbene, ci siamo riuniti in gruppo (incredibile, anche i formatori lavorano in gruppo!) e abbiamo provato a mettere insieme un po’ di idee con le tecniche del “Service Design” che ovviamente non sappiamo usare dovendole “insegnare” ai nostri clienti.
Dopo numerose fasi creative (divergenti) e attuative (convergenti), siamo arrivati a un quadro composto da molti tasselli, ma ancora senza una soluzione. Queste erano le nostre idee da ricomporre:
- organizziamo un lavoro per raccontare l’azienda cliente ai ragazzi delle scuole medie;
- organizziamo un lavoro che produca un risultato utile e concreto, che sia uno strumento di comunicazione per l’impresa verso questo pubblico;
- il risultato dovrà essere professionale, evitiamo ad esempio filmati “artigianali” con attori improvvisati;
- il risultato dovrà essere “digitale”, parlare la lingua dei nostri ragazzi;
- il risultato dovrà essere il lavoro dei gruppi, si dovrà vedere come il contributo dei diversi gruppi (15 in tutto) componga l’output finale;
- il tutto dovrà essere fatto in 140 minuti!
Ed ecco l’intuizione (mia ovviamente!): far realizzare in questo tempo un blog strutturato in 15 argomenti che presenti ai ragazzi le principali attività dell’azienda.
Il cliente ha accettato la sfida, con l’obiettivo di realizzare oltre al blog anche un libro da distribuire nelle scuole.
Ciascun gruppo ha trattato l’argomento attraverso: una storia, un breve testo scientifico pensato per i ragazzi e un’illustrazione.
Abbiamo formato una squadra composta da sei dei nostri consulenti e ben 8 illustratori professionisti (tra cui Martina autrice dell’illustrazione in copertina), per garantire un output all’altezza dell’obiettivo.
Abbiamo preparato il blog, da riempire con i 15 articoli (uno per ogni argomento e gruppo).
Abbiamo fornito un “metodo di lavoro” e suddiviso i compiti all’interno di ogni gruppo, per garantire la riuscita del progetto anche in un tempo così contenuto!
Tra i gruppi è nata subito un po’ di sana competizione e tutti i partecipanti si sono impegnati al massimo. Forse ha contribuito il fatto che molti di loro sono genitori con figli in età scolastica!
Ce l’abbiamo fatta! In 140′ è nato il blog alstory.it, ed è nato TeamBlog ® un nuovo modo di fare team building.
Nasce TeamBlog ®
Un’esperienza formativa sul team working, scalabile da 4/5 gruppi fino a 15/20 gruppi, composti da un minimo di 6 a massimo di 12 persone.
Output
Un blog finito, che racconta temi diversi che possono variare a seconda delle esigenze del cliente: da tematiche interne (come ad esempio la sicurezza) fino ad argomenti rivolti a pubblici esterni (come ad esempio la comunicazione su un determinato contenuto per un particolare pubblico)
Le modalità di lavoro
I partecipanti sono suddivisi in gruppi. Ogni gruppo deve sviluppare, in termini di narrazione e di immagini, un “capitolo” del tema oggetto del lavoro. Lo può fare sotto forma di racconto o di narrazione di altro tipo (finalizzata per esempio alla divulgazione tecnica o scientifica) a seconda dell’obiettivo e dell’output richiesti.
Ogni capitolo dovrà essere comprensivo di titolo, storia, testo, immagini o altro, tenendo conto del tempo a disposizione e del target al quale ci si rivolge.
Alla fine, ogni capitolo verrà caricato seduta stante sul blog.
Obiettivi formativi
Le competenze messe in gioco in questa esperienza sono quelle del team working, della leadership, della comunicazione e le competenze digitali.
Possono essere approfondite accompagnando il lavoro con momenti di debriefing strutturati.
L’output realizzato sarà disponibile da subito in internet o intranet. Oltre al blog, a seconda del tempo a disposizione e degli obiettivi di comunicazione, si possono realizzare pagine sui principali social: facebook, linked in, instagram, o su social interni.
Il tempo può variare da un minimo di due/tre ore (ad esempio durante un evento aziendale) fino ad un’intera giornata organizzata solo a scopo formativo.
In sintesi TeamBlog ®
- Un modo coinvolgente e appassionante per imparare facendo
- Lo sviluppo delle competenze di team working, di comunicazione e leadership
- Un output professionale
- Non “la solita cosa”
- Si evita l’effetto “dilettanti allo sbaraglio”