I manager che misuravano (quasi) TUTTO!

Il Direttore delle Risorse Umane entrò nell’ampio ufficio del Direttore Commerciale poco dopo le 9.30. Era vestito come al solito elegantemente nel suo doppiopetto blu e camicia bianca. Un foulard nel taschino in tinta con la cravatta completava il suo look.

«Ciao Claudio, come va? Come ti avevo detto ieri dobbiamo decidere la nomina del Responsabile Marketing, visto che a fine mese Rocco andrà in pensione. Dobbiamo puntare su un giovane della tua squadra»

«Certo Nicola, non sarà facile sostituire Rocco e, come sai, i miei sono più o meno tutti bravi»

In quel momento si affacciò alla porta dell’ufficio l’addetto alla manutenzione e ai servizi generali del palazzo:

«Bongiorno Direttore, mi aveva chiamato?»

«Si, Stefano. Ti avevo detto di appendere la fotografia del naviglio esattamente a metà tra la libreria e il poster sulla Sicurezza. Ma ho misurato la distanza che è di 2 metri e 78 centimetri e tu hai piantato il chiodo a 1 metro e 35 centimetri, quasi mezzo centimetro in meno. Così non va bene!»

«Mi scusi Direttore, ma forse ho misurato male e poi, a occhio, sembrava perfetto»

«Ma quale occhio e occhio, le misure sono importanti. Domani provvedi a sistemare tutto»

Entrambi scossero la testa mentre il manutentore usciva a testa china.

«Hai ragione Claudio, la misura è importante. E poi quella fotografia è bellissima. Il riflesso del sole che tramonta sul naviglio offre un gioco di luci straordinario»

«Sono contento che tu l’abbia notato, Nicola. Pensa che per farla ho dovuto calcolare l’angolazione esatta del sole a 25 grandi e 27 primi da ovest per avere questo effetto. E alle 18 e 24 in punto ero pronto con il mio cavalletto per immortalare l’immagine»

«Dunque, dicevamo del nuovo Responsabile Marketing. In effetti sappiamo le caratteristiche che deve avere il ruolo. Rocco le aveva tutte. Ma questi giovani chissà se le avranno e non lo sappiamo. Chi scegliamo allora?»

In quel momento si affacciò alla porta un ragazzo con la faccia piena di brufoli che portava impacciatamente un vassoio sulla mano destra:

«Buongiorno, ecco la colazione che avete ordinato»

«Grazie, lasciala pure sulla scrivania e aspetta qui un momento» disse il Direttore delle Risorse Umane.

«Claudio, mi sono permesso di ordinare la colazione. Cappuccino con due dita scarse di schiuma e brioches appena scaldata per te. Io prendo la mia solita spremuta di arancia a temperatura ambiente e una banana>>

«Grazie Nicola, sei sempre gentilissimo»

Il ragazzo del bar aspettava in piedi, visibilmente imbarazzato, di essere congedato.

Nicola estrasse dalla tasca un calibro e cominciò a fare strane misure sulla banana girandola e rigirandola nella mano e annotando su un post-it i dati. Alla fine si rivolse al ragazzo consegnandogli il foglietto e dicendo piuttosto seccato:

«Riporta questa banana al tuo titolare. Digli che avevo chiesto una banana verde extra di calibro due e questa cosa che mi hai portato è tutt’altro»

«Ma, balbetto il ragazzo, è una banana…»

«Di al tuo titolate che la Comunità Europea prevede che il calibro della banana è determinato dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino all’apice, dal grado, cioè dallo spessore, espresso in millimetri, di una sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale. La lunghezza minima e il grado minimo sono fissati rispettivamente a 14 centimetri e 27 centimetri»

Allo sguardo sbigottito del ragazzo aggiunse:

«E questa è 12 centimetri e 24 centimetri. Capisci? Non è in misura. La misura è fondamentale!»

«Scusi, ho capito…» accennò il ragazzo prendendo la banana e uscendo precipitosamente dall’ufficio rischiando di inciampare nel portaombrelli.

«Hai fatto bene Nicola» disse il Direttore Commerciale «Anche io non sopporto questa superficialità nelle misure. Ma torniamo a noi, che fra poco devo andare in riunione»

«Beh, non rimane molto da dire» rispose il Direttore Risorse Umane «Visto che non abbiamo elementi per capire chi possa assumere il ruolo di Responsabile Marketing, decidi tu che li conosci bene»

«Guarda, io direi di scegliere Giorgia, quella ragazza carina con i capelli lunghi che è con noi da qualche anno. Dovrebbe andare bene… credo…»

«Ma sì, sono d’accordo meglio basarci sul tuo intuito. Di solito non sbagli. Domani la convoco nel mio ufficio e le do la bella notizia. Grazie e a presto»

«Grazie a te Nicola, ci vediamo»

Prima di uscire Nicola si soffermò sulla porta guardando la parete dell’ufficio:

«Hai proprio ragione, Claudio, quel mezzo centimetro di differenza fa stare proprio male la tua stupenda fotografia>>

Claudio sorrise annuendo.

“Purtroppo non sappiamo se Giorgia abbia svolto bene il ruolo di Responsabile Marketing”

“Quello che sappiamo è che qualche mese dopo il Direttore Generale commissionò un “assessment” per misurare le capacità dei propri Manager”

“Non sappiamo oggi cosa facciano Nicola e Claudio”

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Rocco Pedatella

Rocco Pedatella consulente esperto di management e comportamenti organizzativi

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