“Essere o non essere: questo è il problema”, diceva qualcuno. Ebbene: essere o non essere un manager? Soprattutto ognuno è in grado di essere un grande manager? Guardarsi allo specchio e riconoscere le proprie capacità di gestione delle persone oppure guardarsi allo specchio e scoprirsi dei bravi singoli. Uno studio ha dimostrato che effettivamente questo pericolo c’è ed incombe. Ed allora entrano in campo gli studiosi che analizzano, testano, provano ed osservano i comportamenti dei manager di successo e di quelli che manager non lo sono veramente.
Linda R. Hill, professoressa di Business Administration presso la Harvard Business School e Kent Lineback per molti anni manager e dirigente di successo nel mondo degli affari e del governo, hanno condotto uno studio e cercato di rispondere alla domanda: manager o bravo singolo?. Il risultato? Una bella analisi che si concentra su tre punti ben precisi. Il focus è su: gestione di se stessi; gestione della rete; gestione della squadra. Solo in questo modo si è sicuri di essere un grande manager di successo e non su buon singolo.
Gestione di se stessi. Chi sei veramente? In cosa credi? E soprattutto dove si diretto? Senza una buona conoscena di se stessi è impossibile gestire gli altri. Il sé e la conoscena di se stessi come persona attiva pare proprio essere la chiave del successo. Secondo gli studi condotti dalla professoressa Hill e da Lineback, la potenza di un messaggio è tale se ben comunicata e ben indirizzata e se non si risconde alla domanda “io chi sono?” andare oltre è impossibile.
Gestione della rete. Rete? Quale rete? La rete dei contatti e delle persone da gestire. Un bravo manager, raccontano, è colui che evita il conflitto e la competizione tra i gruppi organizzativi e sa organizzare il lavoro in modo che tutto ruoti nel verso giusto.
Gestione della squadra. Una squadra, si sa per funzionare, ha bisogno di automatismi ben collaudati ma soprattutto precisi. Ognuno ha bisono di sapere cosa deve fare nel pratico, cosa gli è richiesto e i valori della squadra da portare avanti. Tali strumenti di valutazione, per gli studiosi sono fondamentali per misurarsi con se stessi e valutarsi.
Il principio di autovalutazione è fondamnetale. Non si è bravi manager, a quanto pare, se questi criteri non sono ben valutati. Essere un bravo manager o un singolo? Questo è il problema ma forse la risposta è nella persona. Semplice. Lineare. Pratica
Stefano Pivi
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