Libri a portata di manager!
I nostri consigli riguardano libri che hanno a che fare con il management, la leadership, le risorse umane.
L’obiettivo è quello di suggerirvi letture utili per il vostro lavoro, più in generale per la vita, che nel contempo siano piacevoli, libri scritti in modo chiaro e di facile comprensione.
Consigliamo libri che abbiamo letto recentemente, anche se pubblicati qualche tempo fa.
Primo libro
Titolo: Problem solving strategico da tasca. Autore Giorgio Nardone, editore Ponte Alle Grazie.
In questo libro tascabile Nardone, psicologo e professore affermato di Arezzo, inquadra molto bene il tema del problem solving: dall’individuazione del problema, alla ricerca di soluzioni alternative, passando per la scelta della soluzione migliore, fino alla sua attuazione.
Nardone è molto chiaro ed efficace, fornisci utili tecniche per risolvere il problema, lungo tutto il processo descritto.
Ad esempio, la tecnica dello scalatore combina due stratagemmi che aiutano a risolvere problemi complessi. Come fanno gli scalatori per arrivare in vetta: tracciano il percorso a ritroso, dalla vetta fino al campo base, e suddividono in più obiettivi (le tappe) il percorso, così da rendere affrontabile un compito gravoso.
Nardone porta molti esempi di casi clinici, ma aggiunge casi organizzativi in modo da rendere il libro utile e interessante per i manager.
L’unico difetto: qualche cenno di presunzione. Sembra quasi che il problem solving sia una sua invenzione esclusiva. Difetto perdonabile per l’utilità, la praticità e la chiarezza con cui Nardone tratta questo argomento sempre più importante per un manager.
Secondo libro
Il secondo libro che vi consigliamo parla di innovazione, diventata ormai il primo fattore chiave di successo dell’impresa. Scritto da Roberto Verganti, professore del Politecnico di Milano, si intitola: Design Driver Innovation, edizioni Rizzoli Etas.
Il libro fornisce una interpretazione ben strutturata del processo di innovazione, che secondo Verganti ha due possibili dimensioni. La prima è la tecnologia, la seconda viene definita da Verganti come i “significati”. Per significati Verganti intende un nuovo modo di utilizzo di un prodotto o di un servizio, una nuova funzione o applicazione.
Provo a fare un esempio. Il club Med negli anni 70’ ha inventato un nuovo modo di fare la vacanza. Con il villaggio, i GEO, la vita in comune con gli altri ospiti, l’animazione, lo sport, il club Med ha cambiato il significato delle vacanze.
Le innovazioni possono essere incrementali o radicali in una o due dimensioni (la tecnologia e i significati). Quando l’innovazione è radicale in entrambe le dimensioni, Verganti la definisce una epifania tecnologica. Ad esempio la Wii Nintendo, che ha combinato l’uso degli accelerometri con un nuovo significato di utilizzo per una consolle di videogiochi.
Verganti fornisce un metodo per rendere la propria impresa innovativa, basando la sua tesi e il suo metodo su una ricerca fondata su casi concreti.
Libro scientifico, ben strutturato, chiaro e utile. Lo stesso difetto del libro precedente: un po’ di presunzione dell’autore che rischia di infastidire il lettore.
Terzo libro
Il terzo libro, riletto recentemente, è un classico del management: del compianto Stephen R. Covey – Le 7 regole per avere successo. Edizioni Franco Angeli.
Il titolo è fuorviante, sembra quello di un manuale semplicistico di un presunto guru come quelli molto in voga in questi tempi.
In realtà il testo di Covey sviluppa la quintessenza della leadership. Sette fondamenti della leadership trattati in modo profondo con convinzione filosofica delle proprie tesi, supportate da esempi in alcuni casi memorabili. Come quello della Pro-Attività di Viktor Frankl, psicologo ebreo internato nei campi di concentramento nazisti.
Un libro da leggere, traccia la via della leadership nel lavoro e nella vita.
Molti argomenti trattati sono stati spesso ripresi molto male in corsetti o in libretti superficiali sui cosiddetti soft skills. L’originale è inimitabile, Covey, fondatore di una delle più importanti società mondiali per lo sviluppo della leadership, non è mai banale né presuntuoso.
Quarto Libro
A cura di Nicola Chighine.
Il quarto libro che vi presentiamo – Pensare come un Mago – di Matteo Rampin ed edito da Ponte alle Grazie è complementare al libro di Nardone “Problem solving strategico da tasca” precedentemente proposto. Non è un caso che Nardone e Rampin siano colleghi e spesso complici di penna.
Anche in questo testo si parla di Problem Solving ma qui il focus è su come abbattere le barriere mentali, linguistiche e trappole cognitive che spesso non ci fanno ottenere i risultati che vorremo nella vita professionale come in quella privata.
Il tema del libro è ben riassunto nel retro di copertina che recita: “L’impossibile esiste. Conviene però distinguere tra ciò che è impossibile fare da ciò che è impossibile pensare. A ciò che è impossibile fare non c’è rimedio…ciò che è impossibile pensare merita invece la nostra attenzione e costituisce l’oggetto di questo libro.”
L’autore utilizza principi e teorie fondamentali del mondo dell’illusionismo e della prestidigitazione per mostrarci con molti esempi, storie ed aneddoti, come impostare e poi risolvere con creatività i problemi.
Un libro piacevole, un punto di vista “altro” ma comunque di contenuto su un tema, quello del problem solving, mai così attuale come in questo periodo.
Quinto libro
Se Truffaut in “Effetto Notte” mostra come nasce e si sviluppa un film nelle sue varie fasi e rende omaggio al cinema, noi vogliamo porre alla vostra attenzione come l’Effetto D porti alle imprese non solo valore in sé, in quanto D, ma sia in grado anche di produrre uno speciale valore aggiunto che si riflette nei risultati.
Quella stessa impresa che, in Italia ancora tende – solo per dare alcuni esempi tra i possibili – a mettere da parte per prime le donne in momenti di crisi; o a vedere la questione della maternità esclusivamente come un costo organizzativo e gestionale e non come valore sociale.
Attraverso alcuni racconti le autrici documentano ed avvalorano come le donne, con forza, tenacia e orientamento al risultato hanno cambiato la loro prospettiva lavorativa.
Abbandonato il mondo delle favole, consapevoli che il prode principe non può sottrarle alla dura e fredda realtà del mercato del lavoro, le donne hanno messo in pista la loro peculiare leadership e hanno dato vita ad un modo originale ed innovativo di fare impresa: ad effetto D.
Alcuni esempi.
Donatella Cinelli Colombini, nella sua azienda vinicola “Casato Prime Donne” ha voluto cantiniere tutte donne, enologa compresa; unica esperienza nel settore completamente coniugata al femminile.
Stefania Attili, appassionata di aerei sin da bambina, pilota e comandante in CAI Alitalia, come esempio di donna in un lavoro a grande maggioranza maschile.
E poi Titti Postiglione, Laura Simionato, Margarita Sanches ed altre ancora, a testimonianza della perseveranza e risolutezza: comune denominatore una leadership distintiva, che ha caratterizzato il loro percorso e le ha accompagnate a diventare manager di successo anche in settori che tradizionalmente non si esprimono al femminile.
Non dunque la creazione di un altro stereotipo di leadership ma la costruzione, essenziale, di un nuovo modello in cui ci si possa identificare in qualità di donne: tutte diverse, dotate di originale personalità e stile che desideriamo esprimere in un humus, speriamo, sempre più facilitante.
In questo senso è, e sarà, utile continuare a confrontarsi sulla leadership femminile consapevoli che esiste già un modello che agisce e gestisce le imprese in maniera diversa, ma altrettanto efficace rispetto a quello prevalente maschile.
Caliper Research and Development Department (2014) in uno studio su 59 donne leader, tra le altre cose, ha rilevato che le donne sono rispetto ai colleghi uomini:
- più persuasive,
- più pragmatiche,
- più inclusive.
Le donne nel caso di decisioni da assumere e problemi da risolvere coinvolgono in maggior misura il team privilegiando la miglior decisione possibile piuttosto che il proprio punto di vista.
Inoltre:
- rivelano maggiore abilità nelle relazioni interpersonali mostrando flessibilità ed empatia.
- ascoltano di più e più profondamente, cogliendo non solo il detto ma anche il non detto.
Ecco l’Effetto D!
Sesto libro
L’ultimo libro – Alla ricerca delle coccole perdute – è divertente e nel contempo molto serio. Di Giulio Cesare Giacobbe, filosofo, psicologo, scrittore genovese – lo stesso delle “seghe mentali”, edizioni Ponte Delle Grazie.
Mi è stato suggerito da un’amica psicologa qualche mese fa.
Giacobbe in modo molto divertente ed efficace tratta dello sviluppo dell’uomo nel suo passaggio dallo stato di bambino, a quello dell’adulto, fino a quello di genitore.
Non tutti riescono a sviluppare questi passaggi, rimanendo nello stato del bambino per l’intera vita. Leggendo questo libro ho capito molte cose di me stesso, delle persone che mi stanno intorno e anche della nostra società.
Società quella italiana composta da molti “bambini mai cresciuti”, mai diventati adulti, mai veramente diventati autonomi. “Bambini”, ad esempio, travestiti da genitori che riversano sul loro cagnolino, sacrificato in un appartamento, il loro bisogno di coccole.
Lettura divertente ed importante, con i segreti per fare bene gli adulti, i genitori e per diventare leader.
Stefano Pivi
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