Il segreto per cambiare. Le emozioni.
Le persone non vogliono soffrire e vogliono essere felici. Questa è una caratteristica che condividiamo non solo tra esseri umani ma con tutti gli esseri senzienti.
Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella nostra ricerca della felicità. Ci suggeriscono cosa dovremmo evitare e cosa dovremmo invece perseguire. Non sorprende quindi che questo costrutto cognitivo sia emerso così presto nella storia della vita su questo pianeta. Per la maggior parte degli animali, è una questione di vita o di morte. Per noi, le emozioni determinano la qualità della nostra vita. Sono presenti in ogni relazione che ci interessa: sul posto di lavoro, nelle nostre amicizie, nei rapporti con i membri della famiglia e nelle nostre relazioni più intime. Sono presenti più di quanto normalmente immaginiamo. Possono salvarci la vita ma possono anche causare danni reali. Possono portarci ad agire in modi che riteniamo realistici e appropriati ma possono anche portarci ad agire in modi di cui poi ci pentiamo terribilmente.
Come esseri umani, abbiamo l’incredibile opportunità di non limitarci a seguire le nostre emozioni ma di diventarne testimoni ed eventualmente regolarle nel modo migliore e più conveniente per noi e gli altri. È l’incredibile opportunità di dare significato alla propria esistenza, accedendo ad un benessere superiore e coltivando la crescita personale.
Intelligenza emotiva. O solo intelligenza?
Le emozioni possono, e spesso lo fanno, iniziare molto rapidamente, così rapidamente che non è possibile ad una mente non allenata essere consapevole di ciò che le scatena in un particolare momento. Questa velocità può salvarci la vita in caso di emergenza, ma può anche rovinarci la vita quando reagiamo in modo eccessivo o immotivato. In genere, non abbiamo molto controllo su ciò che ci emoziona, ma è possibile, anche se non facile, fare alcuni cambiamenti in ciò che scatena le nostre emozioni e come ci comportiamo quando siamo emozionati. Ridurre gli episodi emotivi distruttivi e aumentare gli episodi emotivi costruttivi è possibile. Il nostro cervello, il cervello umano, è progettato per questo.
Le neuroscienze contemporanee rivelano che la relazione tra la struttura del cervello e la sua funzione è piuttosto complessa e gettano una nuova luce su come l’esperienza modella i processi mentali.
Studi recenti sulla neuroplasticità mostrano come il cervello continui a modificare le sue connessioni strutturali per tutta la vita. La ricerca suggerisce che c’è molta più plasticità nel cervello adulto di quanto si credeva possibile in passato, quando si relegava questa capacità ai primi anni dell’infanzia. Anche in un adulto il cervello è capace in qualche misura di rispondere ai cambiamenti dell’esperienza adattandone la struttura e la funzione cerebrale. Il cervello umano è un sistema aperto, capace di cambiare per tutta la durata della vita, occorre quindi allenare l’intelligenza emotiva di ognuno.
Il segreto del cambiamento, la neuroplasticità.
Alterando sia l’attività dei neuroni, sia le loro connessioni, l’esperienza modella direttamente i circuiti responsabili di processi cognitivi come le emozioni, la consapevolezza delle emozioni e la loro regolazione. L’esperienza può far crescere nuove connessioni sinaptiche, creare nuova mielina e persino far crescere nuovi neuroni da cellule staminali che maturano in neuroni funzionanti entro poche settimane. Le esperienze della vita modellano continuamente i nostri circuiti neurali come parte della nostra neuroplasticità e il loro impatto sui nostri processi cognitivi può essere molto profondo. Ricerche recenti sulla plasticità nelle cortecce sensoriali ha rafforzato l’idea che la struttura del cervello, anche nella corteccia sensoriale, è unica per ogni individuo e che la percezione, anche sensoriale, dipende dalla storia esperienziale di ciascuno di noi.
La struttura e la funzione del cervello sono quindi modellate dall’esperienza. L’esperienza attiva i neuroni, che poi possono attivare dei geni che permettono di effettuare dei cambiamenti strutturali che rafforzano le connessioni tra i neuroni già attivati. Essenziale in questo processo sembra essere la familiarità con un modello di attivazione. L’attivazione ripetuta di specifici percorsi neuronali rafforza la forza delle connessioni tra gruppi di neuroni.
Gli studi sull’evoluzione suggeriscono che il cervello dei mammiferi e in particolare il cervello umano è progettato per la regolazione emotiva, un processo modulatorio che migliora la creazione di nuove connessioni sinaptiche attraverso l’aumento della plasticità neuronale. Familiarizzando con gli appropriati processi cognitivi, è possibile imparare a regolare le proprie emozioni, integrando le diverse parti del cervello e muovendosi verso un nuovo tipo di esperienza. Ecco una favolosa scoperta verificata da studi di neuroplasticità: come impariamo a focalizzare la mente può cambiare il cervello. E cambiando il cervello, cambia la nostra esperienza. Le nostre possibilità sono aperte – se usiamo saggiamente la nostra mente!

Samuele Chiaramello

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