Apprendere giocando – è una cosa seria.
Il nostro primo business game lo abbiamo progettato circa 15 anni fa.
Avevo sperimentato su di me l’efficacia dei business game come sistemi di apprendimento, durante la mia prima esperienza lavorativa in Digital (la mitica Digital Equipment Corporation fondata da Ken Olsen inventore dei mini computer).
Mi avevano spedito sul lago di Ginevra per frequentare un corso di marketing organizzato dall’Insead basato su un Business Game. Me lo ricordo ancora perfettamente. Si simulava il lancio di nuovi prodotti con decisioni riguardanti tutte le variabili di marketing mix descritte nei libri di P. Kotler.
Era un business game svolto in gruppi di persone che venivano da tutta Europa. Fu un’esperienza entusiasmante e imparai di più in due giorni che durante un’intero corso di marketing (avevo frequentato da poco un corso tenuto proprio dal mitico P. Kotler).
Rifeci la stessa esperienza al master MBA dopo qualche anno di lavoro. Si trattava di un game sul tema della produzione. Anche in questo caso appresi di più durante pochi giorni di game che in tutto il noiosissimo corso di gestione della produzione tenuto da un professore emerito del Politecnico di Milano.
Decisi in quel momento che semmai mi fossi occupato di sviluppo e formazione avrei progettato dei game. E così ho fatto insieme ai miei soci. Siamo oltre al decimo game e stiamo per lanciarne uno nuovo in collaborazione con una delle più importanti scuole al mondo del suo settore.
https://vimeo.com/395969728
La simulazione è il surrogato più vicino all’esperienza diretta come sistema per l’apprendimento.
Edgar Dale (1900 – 1985) insegnante, professore universitario e studioso dell’efficacia dei sistemi multimediali sull’apprendimento, aveva già molti anni fa sintetizzato le sue scoperte con il cono dell’apprendimento.
La simulazione garantisce per l’apprendimento il 90% dell’efficacia dell’esperienza reale, riducendo notevolmente i rischi e condensando in tempi brevi esperienze che nella realtà potrebbero essere distribuite in tempi molto lunghi.
La simulazione è ormai utilizzata in molti campi: oltre all’addestramento dei piloti e degli astronauti, meno noto è il suo utilizzo per la formazione dei medici.
Nel mondo del management sono almeno 30 anni che la simulazione è usata soprattutto nelle Business School. Si sta estendendo ora anche alle Università e – fatto ancor più rilevante – alla formazione professionale e manageriale all’interno delle imprese.
Ora i business game possono essere “giocati” in presenza, a distanza, individualmente o in team.
In questo periodo di “isolamento” forzato abbiamo avuto la possibilità di erogare molte edizioni dei nostri business game in classi virtuali (composte fino a 35 partecipanti), senza perdere di efficacia rispetto alle edizioni in presenza.
Un esempio: abbiamo appena finito un ciclo di sviluppo sui temi della leadership dedicato a circa 100 manager di un gruppo italiano leader nel settore ferroviario e dello spazio utilizzando il nostro SQUARE, il primo originale game sullo sviluppo del capitale umano co-progettato con alcuni direttori del personale di grandi imprese multinazionali. Questo gruppo è costituito da diverse divisioni diffuse sul territorio nazionale e anche con sedi all’estero. Un manager si collegava dall’Australia, senza alcun problema (se non di orario).
Questa modalità è molto più coinvolgente di altre metodologie di formazione a distanza perché i partecipanti sono impegnati in prima persona in modo molto attivo e prolungato e si devono confrontare con altre persone del proprio team o di team concorrenti.
La “competizione” aumenta la motivazione di molti partecipanti che trovano pertanto molto più stimolante ed efficace questa metodologia di apprendimento. Per questo abbiamo ideato nuove formule di partecipazione per sfruttare al meglio eventuali tempi improduttivi di questo difficile momento che può diventare un’occasione di sviluppo personale.
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